Avocado, grasso ma buono!
Tra i numerosissimi frutti esotici e non, giunti presso i nostri mercati, è impossibile non conoscere e non citare l’Avocado.
Il frutto, proveniente dall’America Centrale, i cui primissimi utilizzi legati all’uomo, risalgono addirittura ai tempi degli Aztechi, nel 7000 a.C., si presenta con una colorazione verde scuro e con una scorza molto resistente, ma una volta tagliato longitudinalmente e rimosso il grande nocciolo interno, la polpa si mostra ricca e cremosa per il suo elevato contenuto di grassi. Ma questo frutto è famoso solo per i suoi grassi?
Caratteristiche e valori nutrizionali
Dal punto di vista nutrizionale, è un frutto molto particolare e a differenza della frutta fresca, l’avocado non contiene molti carboidrati e zuccheri, ma la presenza di lipidi lo rendono un frutto molto calorico, circa 160Kcal per 100g di prodotto.
Carboidrati: 9g su 100g di prodotto
Proteine: 2g su 100g di prodotto
Lipidi: 15g per 100g di prodotto
Numerosi sono i benefici dell’avocado:
· E’ un’ottima fonte di magnesio e potassio, ed essendo povero di sodio, è indicato nelle diete di pazienti con ipertensione o per gli sportivi, come fonte di recupero dovuto da una intensa attività fisica.
· E’ ricco di folati, e ciò lo rende un candidato ideale da utilizzare durante la gravidanza.
· E’ ricco di acidi grassi ed omega3, rendendolo un alimento cardioprotettivo, utile a combattere il colesterolo LDL alto, conosciuto anche come colesterolo cattivo.
· E’ ricco di fibre, aiutando al ripristino della regolarità intestinale.
“Avocado del diavolo”, quando evitarlo?
Numerosissimi sono i benefici, ma non è tutto oro quello che luccica e vi sono condizioni in cui l’avocado dovrebbe essere evitato.
· Sovrappeso e obesità: L’avocado è ricco di acido oleico omega 6, lo stesso grasso contenuto nell’olio extravergine d’oliva. Una dieta mediterranea a base di olio d’oliva come condimento, non si presta bene ad accogliere anche il grasso contenuto nell’avocado, soprattutto se si parla di un regime ipocalorico
· Durante l’allattamento: l’avocado potrebbe creare controindicazioni alle ghiandole mammarie e influire sulla produzione di latte.
· Intolleranza al lattice: l’avocado potrebbe provocare reazioni allergiche.
Buono si, ma come e quando mangiarlo?
L’avocado non sopporta la cottura, cuocendo o portato ad elevate temperature diventa amaro, e di conseguenza va aggiunto ai piatti solo al termine della preparazione o consumato crudo.
Personalmente, mi sono accostato all’avocado, durante un mio recente viaggio in Messico, apprezzandolo sottoforma della famosissima salsa Guacamole, una purea di avocado con pomodoro, peperoncino, lime, coriandolo e olio, che in Messico viene servita con le tortillas di mais….e non solo. Ma non è necessario recarsi soltanto in Messico, per poter gustare dell’avocado, ma le sue caratteristiche, lo rendono un frutto molto duttile, da poter utilizzare a colazione, pranzo o anche come spuntino.
Essendo identificato come alimento lipidico, è opportuno abbinarlo a una fonte di carboidrati e di proteine.
A colazione, è possibile abbinarlo con:
Toast di pane integrale con avocado e uovo;
Yogurt greco con salsa di avocado e muesli;
Smoothie (polpa di avocado frullata e latte) con fette biscottate e miele.
Toast dolce con avocado e banana
A pranzo o a cena, si abbina moltissimo alle insalate fresche ricche di verdure di stagione o con i legumi. Nell’ultimo periodo, è diventata famosissima la poke bowl, con una base di riso bianco (carboidrati), a cui vengono aggiunti pesce crudo (proteine), verdure e l’immancabile avocado.
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